Praticare la mindfulness

La mindfulness è una delle abilità più antiche ed elementari conosciute dal genere umano. Nella sua essenza, è tanto semplice quanto riscoprire il gusto dell’acqua fresca o la vastità del cielo. Consiste nell’imparare, o reimparare, come essere presenti, come essere in questo momento. È come uscire da uno schermo piatto e grigio, per entrare in un mondo tridimensionale e vivido. 

Mindfulness

Mindfulness significa diventare più consapevoli di quel che sta succedendo − proprio qui e ora. Possiamo apprezzare le nostre vite, invece di attraversarle di fretta, sempre nel tentativo di arrivare da qualche altra parte. Essere consapevoli può anche aiutarci a non essere spazzati via dalle potenti correnti dei nostri pensieri ed emozioni quotidiani, che si manifestano con stress, depressione, pensieri negativi, ansia, rabbia, risentimento e insicurezza. 

Praticare la mindfulness

La mindfulness è un modo d’essere – la capacità di avere consapevolezza in ogni istante – che non appartiene a nessuna cultura o tradizione in particolare. Ma pare che questa capacità, parte di un nostro diritto innato, si sia in qualche modo persa in noi; probabilmente sempre di più in questo mondo accelerato del ventunesimo secolo. La buona notizia è che possiamo esercitarci con la mindfulness, proprio come ci alleniamo per mantenere sani i nostri corpi. 

Mindfulness consiste nell’insegnare a te stesso a essere più:

  • consapevole – del tuo corpo, della tua mente e dell’ambiente;
  • presente – in questo momento, proprio qui e ora;
  • concentrato – più capace di decidere dove indirizzare l’attenzione;
  • incarnato – essere nel corpo, portare mente e corpo in sincronia;
  • tollerante – verso te stesso e verso gli altri.

La pratica

La pratica della mindfulness deriva dalle antiche tradizioni di meditazione e yoga, spesso incorporando le intuizioni delle moderne medicina e psicoterapia. Comporta ricavare tempo per la «pratica» – tempo in cui puoi, letteralmente, esercitarti nell’essere consapevole, riportando la tua mente, momento per momento, a concentrarsi su un particolare oggetto.

Nella pratica della mindfulness, per focalizzarti, puoi usare uno o più dei seguenti elementi: 

  • • il respiro – la sensazione fisica del respirare;
  • • il corpo – da fermo o in movimento;
  • • i sensi – come l’udito, la vista e il gusto;
  • • i pensieri – che possono includere le emozioni;
  • • la propria esperienza – qualunque cosa nasca dalla propria consapevolezza in questo momenti, incluse tutte le precedenti.

Proprio come si trova dello spazio per la meditazione formale, puoi portare la mindfulness nella tua vita durante la giornata. Puoi usare la pratica informale per aiutarti: lavare i piatti consapevolmente, magari, o prenderti un breve «spazio di respiro». Con la pratica, l’approccio consapevole verrà lentamente assorbito dal tuo essere e sarai naturalmente più presente e consapevole nella tua vita quotidiana. 

Da ricordare:

La pratica della mindfulness può essere:

  • • formale – per esempio sedendosi meditando e usando il respiro come elemento di concentrazione;
  • • informale – per esempio preparando una tazza di tè con consapevolezza.

Un esercizio di mindfulness

Un modo per avere un assaggio di mindfulness è iniziare letteralmente così: un esercizio di assaggio. È un buon metodo per capire cosa accada quando indirizziamo la nostra totale consapevolezza verso una semplice esperienza quotidiana. 

I corsi di mindfulness in tutto il mondo iniziano spesso con l’assaggio di un’uvetta, un esercizio che è diventato tradizionale fin da quando Jon Kabat-Zinn l’ha inserito nella sua clinica pionieristica, negli anni ’70. Se non avete un’uvetta sotto mano, potete provare con qualunque frutto abbiate a disposizione. 

L'esercizio tradizionale dell'assaggio di un'uvetta

Prendi qualche uvetta o, se non ne hai a disposizione, puoi provare con uno spicchio d’arancia o qualche altro pezzetto di cibo. 

  • Guardala. Prendi l’uvetta o il frutto nel palmo della mano. Immagina di non aver mai visto nulla di simile prima d’ora. Prendila e guardala molto attentamente. Considerane la consistenza, il colore, la forma, le pieghe e gli incavi, la luce riflessa su di essa. Spendi del tempo per osservarla davvero ed esplorarla con gli occhi.
  • Esplora l’uvetta con gli altri sensi. Dacci una strizzatina – magari portala all’orecchio mentre lo fai, per sentire se fa rumore. Considera che odore ha e se senti una reazione all’odore, magari in bocca. 
  • Considera i tuoi pensieri. Non appena la tua mente inizia a divagare, considera solo ciò che sta accadendo, e sii consapevole di dove la tua mente va. 
  • Assaggia. Prima porta il frutto alla bocca, magari facendolo scorrere sulle labbra, notando le reazioni – magari la salivazione. Quando sei pronto, mettilo in bocca, senza masticare ancora. Fai attenzione alle sensazioni dentro la bocca, esplorandolo con la lingua. Infine preparati a masticare l’uvetta, mettendola nella giusta posizione – mordendola, notandone il gusto e la consistenza in bocca. Senza ancora inghiottirla, continua a masticarla, porgendo la tua totale attenzione al sapore. 
  • Inghiottila: sii consapevole prima della tua intenzione di ingoiare, e poi inghiottisci davvero l’uvetta – provando a seguirla mentre si sposta verso lo stomaco. Ci sono per caso degli effetti postumi? Come ti senti dopo quest’esercizio? 
  • • E ora, se hai un’altra uvetta o un frutto, magari puoi ripetere l’esercizio di nuovo, esplorando lentamente questo nuovo oggetto con tutti i sensi.

Com’è stato quest’esercizio? Prenditi un momento per riflettere su che cos’hai appena fatto e, se vuoi, per annotarne i pensieri.

 

 

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– «Gioia»